False comunicazioni sociali: la legge di bilancio 2023 non comporta alcuna abolitio criminis
Si configura la bancarotta impropria da false comunicazioni sociali con l’esposizione in bilancio di un attivo superiore a quello reale, attraverso rivalutazioni fittizie di cespiti immobiliari in deroga all’art. 2426 c.c. Secondo la sentenza n. 36807/2023 della Cassazione penale, le modifiche normative che si sono succedute, da ultimo con la legge di bilancio 2023, pur avendo inciso sulla disciplina della rivalutazione volontaria dei beni di impresa in deroga all’art. 2426 c.c., non hanno comportato alcuna abolitio criminis delle false comunicazioni sociali, non avendo introdotto la possibilità di operare alcuna rivalutazione discrezionale ed indiscriminata delle immobilizzazioni.