Responsabilità 231: quali i criteri di imputazione in caso di infortuni sul lavoro?

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 4210/2024, pronunciandosi in tema di responsabilità amministrativa da reato degli enti da reati colposi di evento in violazione della normativa antinfortunistica, ha ricordato che i criteri di imputazione oggettiva rappresentati dall’interesse o dal vantaggio, da riferire entrambi alla condotta del soggetto agente e non all’evento, ricorrono, il primo, quando l’autore del reato abbia violato la regola cautelare con il consapevole intento di ridurre i costi, indipendentemente dal suo effettivo raggiungimento, e, il secondo, qualora dalla sistematica violazione sia derivato un qualche vantaggio per l’ente, sotto forma di risparmio di spesa o di massimizzazione della produzione, indipendentemente dalla volontà di ottenere il vantaggio stesso. La Suprema Corte ha inoltre precisato che, rispondendo l’ente per fatto proprio, deve esserne verificata una “colpa di organizzazione”, dimostrandosi che non sono stati predisposti accorgimenti preventivi idonei a evitare la commissione di reati del tipo di quello realizzato.

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