Le SS.UU. sui criptofonini: ma l’“equo processo” ammette la prova a genesi ignota?

Le Sezioni Unite della Cassazione penale, con sentenza del 29 febbraio scorso della quale non si conoscono ancora le motivazioni, hanno ammesso l’utilizzabilità in Italia, in esecuzione dell’Ordine Europeo di Indagine, degli atti trasmessi dalla Francia sul contenuto di comunicazioni effettuate attraverso criptofonini e già acquisite e decriptate in un proprio procedimento penale dall’autorità giudiziaria estera, ma con modalità sconosciute e addirittura poste sotto segreto di Stato nella nota inchiesta su Sky ECC.

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