La rideterminazione del compenso di un commissario straordinario non è soggetto al potere di autotutela della PA

L’atto con il quale l’Amministrazione ridetermina e dispone il recupero di somme corrisposte a un Commissario straordinario e successivamente ritenute in parte non dovute non è espressione di un potere autoritativo, ma è un atto paritetico non soggetto alla normativa che disciplina l’esercizio del potere di autotutela da parte della PA. Il credito per il pagamento dei compensi professionali costituisce un credito di valuta, nè si trasforma in credito di valore per effetto dell’inadempimento del cliente, restando in quanto tale soggetto al principio nominalistico. Lo stabilisce il Consiglio di Stato, sez. V, sentenza 28 marzo 2024, n. 2947.

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