Discrimine fra violenza sessuale e molestia: la coartazione della libertà di autodeterminazione

La sentenza della Cassazione penale, Sez. III, 21 agosto 2024, n. 32770 in disamina ribadisce che, ai fini dell’integrazione del reato di violenza sessuale, l’accezione di ‘atto sessuale’ ricomprende non solo qualsiasi atto di ‘congiunzione carnale’, bensì finanche ogni condotta di contatto corporeo, ancorché fugace ed estemporaneo, o comunque coinvolgente la corporeità sessuale del soggetto passivo, che sia finalizzata e idonea a impedire la libertà di autodeterminazione nella sfera sessuale di quest’ultimo, a nulla rilevando la finalità del soggetto attivo e l’eventuale soddisfacimento del di lui piacere sessuale.

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