Diffamazione e social network: l’importante è il contesto
È applicabile la scriminante del diritto di critica qualora si utilizzino termini anche oggettivamente aspri o polemici, che però non si risolvano in un’aggressione gratuita ed immotivata alla reputazione, tenuto conto anche del contesto in cui vengono utilizzati. Secondo la sentenza n. 33994/2024 della Cassazione penale, compito del giudice è quello di verificare se il negativo giudizio di valore espresso possa essere, in qualche modo, giustificabile nell’ambito di un contesto critico e funzionale all’argomentazione, così da escludere l’invettiva personale volta ad aggredire personalmente il destinatario, con espressioni inutilmente umilianti e gravemente infamanti.