Phishing: la banca non ha colpa se il cliente svela i codici personali
Il Tribunale di Civitavecchia, con sentenza del 17 ottobre 2024, ha respinto le domande avanzate da un correntista, vittima di phishing, nei confronti della propria banca. Il Giudice, accertato che l’istituto di credito aveva adottato un sistema di autenticazione forte a due fattori, ha ritenuto che integrasse gli estremi della colpa grave la condotta del cliente che aveva condiviso con terzi le credenziali di accesso al servizio di home banking.