Public procurement e Intelligenza artificiale: il nuovo codice degli appalti e i codici sorgente

Il Legislatore del nuovo Codice degli appalti, con una lungimiranza di rilievo, nel marzo del 2023 ha previsto l’utilizzo per le Pubbliche amministrazioni di procedure automatizzate nel ciclo di vita dei contratti pubblici, compresi i nuovi modelli d’intelligenza artificiale e le tecnologie dei registri distribuiti. Il tema dell’IA, oggi divenuto sempre più centrale nel dibattito pubblico, richiede nel settore del public procurement un approccio rigoroso, volto a prevenire un aumento incontrollato del contenzioso giurisdizionale amministrativo, legato alla possibile indisponibilità dei codici di programmazione e delle logiche su cui si basano i modelli. Il presente contributo esamina, sotto il profilo giuridico e ingegneristico, il disposto normativo di cui all’articolo 30 del decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36, il quale impone alle stazioni appaltanti e agli enti concedenti di garantire, nell’acquisto o nello sviluppo di soluzioni di IA, la disponibilità del codice sorgente, della relativa documentazione e di ogni altro elemento utile alla comprensione delle logiche di funzionamento.

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