Vittima di violenza sessuale di gruppo viene indotta a ritrattare dalle autorità: violata la CEDU

Pronunciandosi su un caso “cipriota” in cui si discuteva della legittimità dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria che avevano, in primo grado, condannato una donna per aver denunciato falsamente di essere stata vittima di una violenza sessuale di gruppo, per, poi, in appello, assolverla evidenziando una serie di errori investigativi, caratterizzati anche da stereotipi di genere pregiudizievoli e atteggiamenti di colpevolizzazione della vittima, la Corte EDU ha ritenuto, all’unanimità, che vi fosse stata la violazione dell’articolo 3 (mancanza di un indagine efficace) della Convenzione EDU (CEDU, Sez. I, sentenza 27 febbraio 2025, n. 40733/22).

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