Il diverso settore merceologico non esclude il reato di contraffazione
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 21640/2023, in un caso di realizzazione e commercializzazione di rotoli di nastri da bomboniere e da confezione, riproducenti marchi figurativi di noti brand di abbigliamento di lusso, ha chiarito che integra i delitti di cui agli artt. 473 e 474 c.p. la contraffazione di marchi celebri pur se apposti su prodotti appartenenti a un settore merceologico diverso da quello tradizionale, posto che il bene della fede pubblica è leso dalla confondibilità, secondo il giudizio del consumatore medio, del marchio originale con quello contraffatto, quand’anche utilizzato in ambiti non tradizionali e non ricompresi nella produzione di quest’ultimo; ciò che conta è infatti la capacità del disegno, della forma o del modello ornamentale di rappresentare un “segno distintivo”, la cui contraffazione pone in pericolo il bene della fede pubblica.