Se il padre è anaffettivo e disinteressato il figlio può ottenere il cambiamento del cognome
Quando un padre ha nei confronti del figlio un atteggiamento anaffettivo ed arrogante in occasione di incontri casuali verificatisi nel tempo, negandogli perfino il saluto, allora il cambio del cognome costituisce, per il figlio-richiedente, lo strumento per recidere un legame solo di forma, impostogli per legge, che negli anni ha pesato sulla sua condizione personale, in quanto del tutto estraneo alla sua identità personale. Lo stabilisce il Consiglio di Stato, sez. III, sentenza 19 settembre 2023, n. 8422.