Legittima la cornice edittale che incrimina l’utilizzo di un permesso di soggiorno contraffatto o alterato
Con la sentenza 7 marzo 2025, n. 27, la Corte costituzionale ha dichiarato infondate le questioni di legittimità costituzionale dell’art. 5, comma 8-bis, T.U. immigrazione, nella parte in cui non prevede che la pena edittale per il delitto di utilizzo di documenti contraffatti o alterati sia determinata riducendo di un terzo la pena prevista per le condotte di contraffazione o alterazione dei documenti medesimi, analogamente a quanto disposto dall’art. 489 c.p.